Richard Wagner: la musica diventa totale

Quando si parla di storia della musica è impossibile non avere, anche solo per un secondo, un pensiero per Richard Wagner. Nessuno difatti ha rivoluzionato la musica più di questo focoso e temerario compositore tedesco. Richard Wagner nasce a Lipsia nel 1813 da una famiglia appartenete alla piccola borghesia. Il ragazzo fin da subito ha una passione smisurata per la musica e per il teatro; inizialmente i suoi sforzi si indirizzano proprio verso questo campo, tanto è vero che compone piccole opere teatrali, senza però riscuotere un grande successo. Con la musica invece ha più fortuna ed il suo talento comincia a brillare e così viene nominato direttore del teatro dell’opera di Dresda. Wagner però è un tipo particolarmente attento alla politica e dentro di lui arde la pulsione romantica e rivoluzionaria, che sarà per lui un vero e proprio tallone d’Achille per la sua carriera. Infatti viene allontanato da Dresda ed è costretto a riparare in Svizzera. Nel suo periodo svizzero dà alla luce il Lohengrin ed il Tristano e Isotta, ma comincia in lui la passione per il folklore germanico ed inizia a leggere molte saghe e leggende del suo paese natio. Da questa sua passione prendono vita capolavori che influenzeranno la storia della musica per sempre: si tratta di quattro drammi musicali racchiusi nell’Anello del Nibelungo. Una volta tornato in Germania Wagner ha la fortuna di conoscere Ludwig II di Baviera, straordinario re mecenate, il quale fa costruire per il maestro un teatro a Bayreuth, in cui venivano rappresentati i drammi del compositore. Il teatro tutt’oggi è sede del celeberrimo festival wagneriano che dal 1876 ospita le composizioni del maestro. Wagner muore a Venezia nel 1883, all’apice della fama e della gloria, lasciando ai posteri un ulteriore capolavoro, il Parsifal.

“L’anello del Nibelungo”: Questo dramma musicale in quattro atti è il più celebre e noto del compositore, tanto è vero che molte delle sue musiche sono ancora usate in scene di film ai nostri giorni. La composizione comprende le seguenti parti: L’oro del Reno, La Valchiria, Sigfrido e Il crepuscolo degli Dei. In questi drammi Wagner realizza il suo sogno coltivato fin dalla più tenera età, ovvero un’opera d’arte totale grazie ad una nuova forma di teatro musicale. Quest’ultima si basa sulla perfetta fusione tra parola, musica ed azione drammatica. Inoltre Wagner bandisce tutte le forme chiuse, come l’aria o il recitativo, e crea un flusso musicale ininterrotto, chiamato dal maestro melodia infinita, la quale è assolutamente necessaria affinché vi sia coerenza nella rappresentazione drammatica. Grande poi è l’importanza dell’orchestra, che partecipa attivamente ad ogni momento del dramma, suonando i leitmotiv, cioè i motivi conduttori, grazie ai quali si possono riconoscere personaggi, situazioni oggetti e sentimenti. Il fulcro dell’Anello del Nibelungo è la lotta per il potere e per il denaro. Questa lotta porta alla rovina degli antichi dei, in favore della nascita di una nuova stirpe di eroi non corrotti.