La cattedrale di Colonia

La cattedrale di Colonia ha una storia millenaria e densa di eventi: fino al V secolo D.C fu un’importante città romana, per poi passare sotto il regno dei franchi ed in questo arco di tempo grazie a Carlo Magno divenne sede vescovile. Questo fattore farà accrescere ancora di più la sua importanza tanto è vero che insieme a Lubecca divenne una delle città guida della Germania e sede della più importante cattedrale. La sua costruzione si fa risalire al 1248 fino al XVI secolo per poi essere terminata nel XIX. La parte più antica della cattedrale è il coro, iniziato grazie all’opera del maestro Gerhard, il quale prende come modello la cattedrale di Amiens. Invece la parte più recente dell’edificio è la navata centrale di ben quasi 45 metri di altezza. Sotto il coro ad una grande profondità sono state rinvenute nel 1959 due tombe franche risalenti al VI secolo e addirittura i resti di un antico tempio romano di poco posteriore all’editto di Milano del 313 D.C.

Questi sono gli unici resti della cattedrale vecchia ovvero una basilica romana con quattro campanili, doppio coro e doppia cripta, che sorgeva al posto dell’attuale cattedrale. Nel 1164 l’arcivescovo Reinhard Von Dassel, cancelliere dell’imperatore Federico Barbarossa, trasferì da Milano le reliquie dei tre magi ed è per questo motivo che la basilica acquisì la qualifica di “regia” e divenne un ambito luogo di pellegrinaggio secondo solo a Roma. Purtroppo l’edificio subì numerosi incendi e nel 1225 si decise di progettare la costruzione di una nuova cattedrale la quale doveva ovviamente ospitare le reliquie, rappresentare la magnificenza della città, accogliere il maggior numero di pellegrini ed infine testimoniare perfettamente l’opulenza ed il potere divino sulla terra. Il 15 agosto 1248 grazie all’arcivescovo Konrad Von Hochstaden venne posta la prima pietra in un periodo poi in cui si affermò il gotico. La cattedrale alta e stretta è più lunga che larga questo per far sì che si protenda al sublime e fu dedicata sia a S. Pietro che alla Vergine Maria. L’uomo che si occupò della costruzione fu appunto maestro Gerhard, il quale fece partire i lavori del coro rispettando il gusto dell’epoca che prevedeva dunque un deambulatorio con cappelle radiali. Secondo questo progetto il corridoio è estremamente ampio affinché fosse possibile poter raccogliere i pellegrini ed indirizzarli verso l’interno ovvero tra il transetto e la navata dove si adoravano le reliquie. L’architetto Gerhard avendo collaborato alla realizzazione della cattedrale di Amiens farà notevolmente riferimento a questa esperienza durante i lavori tanto è vero che la monumentalità dell’edificio di Colonia è una chiara ispirazione ad Amiens.

Tuttavia la cattedrale di Colonia è per molti aspetti superiori a quelli di Amiens in particolare nelle sue innovazioni che testimoniano una perfetta assimilazione delle esperienze antecedenti dell’architetto, ma anche il suo genio creatore. Si può tranquillamente affermare che la cattedrale di Colonia rappresenta il punto culminate dell’epopea delle grandi cattedrali gotiche. Alla morte del maestro Gerhard nel 1260 subentrò il suo assistente Arnaldo e suo figlio Johan.

Nel 1388 venne consacrata la navata centrale, al cui interno dei pilastri composti, formati da più colonne riunite in unico blocco, si elevano fino alla volta senza addirittura l’interruzione del capitello, le finestre superiori poi sono più agili e gli archi più acuti. Le statue degli apostoli, massimi esempi della scultura tedesca del XIII secolo, sono collocate tra i pilastri del coro come contrappunto di questo magico equilibrio, non è un caso infatti che la loro funzione sia quella di contrasto rispetto a queste altezze così elevate. Sfortunatamente la costruzione si interruppe nel XVI secolo e solo verso l’Ottocento i lavori ripreso grazie però alla ferrea volontà di Federico Guglielmo IV di Prussia, il quale volle la costruzione di due torri e la sommità delle navate. Ciò che subito risalta all’occhio dello spettatore, dopo aver ammirato l’edificio, sono le sue immense dimensioni accompagnate sia da un’armonia sia da un’unità di stile che portano addirittura a far credere che la cattedrale stia lievitando. Tutto questo insieme difatti fa si che le guglie, decorate da due ariose ed immense frecce, ricevono un vertiginoso verso l’alto. Le proporzioni e la potenza dei campanili conferiscono l’idea che l’intera facciata abbia l’unica funzione di sorreggerle, mentre il portico riveste un ruolo completamente secondario. Partendo dall’abside progettato dall’architetto Gerhard si diramano sette cappelle poligonali che danno verso l’esterno, nei punti dove si scaricano le volte, questo fa si che abbia origine un vero e proprio bosco di pinnacoli s contrafforti tendenti verso l’alto. All’interno del luogo sacro è possibile infine ammirare svariate reliquie sacre quali la cassa dei re magi costruita verso il 1180, e si ispira per la forma ad una basilica a tre navate. L’altare di S. Chiara e il grande trittico a sportelli raffigurante l’adorazione dei magi realizzato nel 1145 sono situati nella navata settentrionale. La monumentale croce di Gerone, del 907, scolpita in legno di rovere e commissionata per volere dell’arcivescovo Gerone appunto è ora attualmente conservata nella cappella del Santo Sacramento. Infine l’altare maggiore è composto da un blocco di basalto e decorato in basso da statue di apostoli risalenti alla metà del XVI secolo.