Hendrick de Keyser, l’architetto del Secolo d’Oro

Quando parliamo di arte siamo soliti pensare ai quadri quali massima espressione di questa disciplina, eppure l’arte racchiude in sé svariate sfumature come la scultura e l’architettura. Proprio quest’ultima intendo ora analizzare in particolare descrivendo un grande esponente di un secolo che ha cambiato per sempre il modo di concepire l’arte. Di chi sto parlando? Di Hendrick de Keyser. Egli è il massimo rappresentante dell’architettura olandese del Secolo d’Oro, la cui fama ha superato anche i confini nazionali. De Keyser lavorò prevalentemente ad Amsterdam, dove fu naturalmente autore dei più celeberrimi monumenti cittadini. Hendrick nasce ad Utrecht il 15 maggio 1565, figlio di un fabbricante di mobili. Fin dall’inizio mostra subito una spiccata dote per i lavori manuali, ragion per cui il padre lo manda a studiare presso l’architetto Cornelius Bloemaert. Dopo aver ben appreso le tecniche alla base della disciplina inizia per conto proprio l’attività di scultore. Poi nel 1591 decide di trasferirsi ad Amsterdam, con buona probabilità è molto attratto dalla possibilità di un maggior guadagno. Ben presto il suo lavoro ottimamente fatto comincia ad essere ripagato e nel giro di 3 o 4 anni viene nominato architetto della città. Una delle sue prime opere è la Oost-Indisch Huis risalente al 1603, da questo momento in poi la sua carriera raggiungerà vette sempre più elevate fino a raggiungere l’apice con La Casa dei Delfini. La morte lo porta via con sé il 15 maggio 1621. 

“La Casa dei Delfini”: La Casa dei Delfini è uno storico edificio della città di Amsterdam, si trova al 140-142 canale cittadino, ed è il massimo esempio di architettura rinascimentale olandese realizzato grazie alla mano di Hendrick De Keyser. I lavori iniziano tra il 1599 ed il 1602 e miravano alla realizzazione di una casa per il mercante nonché umanista Hendrick Spiegel. Insieme alla Casa Bartolotta e alle Case delle Teste è uno dei massimi esempi di dimora di inizio XVII secolo a lotto doppio, cioè costruita su due lotti vicini. La dimora all’inizio aveva anche uno sbocco sull’Herengracht, che fino al 1613 era un canale dietro il terrapieno delle mura cittadine. La facciata così magnifica, realizzata secondo il tipico rivestimento olandese, ovvero bande alternate a mattoni rossi e pietre arenarie chiamate speklagen, viene suddivisa su 3 livelli su 5 campate ed è poi sormontata da due frontoni di identica fattura. Su entrambi i frontoni era affisso lo stemma di Siegel con Airone che suona la cetra su un delfino. Da qui è nato il nome con cui la casa è passata alla storia.