Franz Von Stuck, il pittore delle tenebre

Franz Von Stuck nasce a Tettenweis il 23 febbraio 1863 ed è uno dei più noti e celebri pittori della Germania. Stuck appartiene alla corrente artistica del Simbolismo e fonda nel 1892 la celeberrima Secessione di Monaco. Fin da subito mostra il suo talento per la pittura e può, per fortuna, frequentare la scuola d’arte senza interferenze da parte della famiglia, un evento non molto consueto nella biografia di molti artisti invece. Egli si ispira prevalentemente, e non a caso, al suo noto collega svizzero Arnold Böcklin, il padre fondatore della corrente del Simbolismo, dunque si può tranquillamente affermare che Von Stuck è e sarà per tutta la vita un convinto simbolista. Nella sua pittura attinge anche a tematiche riguardo sia la mitologia greco-romana sia alla religiosità pagana. Il suo stile pittorico si caratterizza per un forte erotismo e per l’appunto anche per un massiccio simbolismo-mistico. Inoltre pone molta cura nella scelta e nelle decorazioni delle cornici affinché queste ultime si integrino in perfetta armonia con le tele. La morte lo porta via con sé il 30 agosto 1928. 

“Il peccato”: La tela è una rappresentazione oscura e assai intrigante di una donna con un enorme serpente che la avvolge alle spalle. La ragazza ha la carnagione candida e solo i suoi lunghi capelli neri la ricoprono quasi come una veste. Quindi la donna emerge proprio dal nulla quasi come un incubo e un’apparizione demonica. Il serpente forma poi un tutt’uno con la figura della donna. Il quadro è decorato con una lussuosa cornice dorata. La chiave interpretativa sta negli sguardi dei due soggetti. Il serpente, simbolo per antonomasia del male, è ritratto mentre è in procinto di attaccare, non a caso infatti si possono notare i suoi denti, mentre la donna osserva lo spettatore con uno sguardo ammiccante e allo stesso tempo provocatore. Si può quindi tranquillamente affermare che la tela riesce a coinvolgere chi guarda rompendo così la parete che divide l’opera dallo spettatore invitandolo a essere parte attiva della scena.

Severiano Scarchini