Esiodo e la nascita della poesia didascalica
Quando si affronta il liceo classico immediatamente si viene catapultati ed immersi nell’universo del classicismo dove spiccano nomi ed opere che ancora oggi, oltre che saper emozionare, rappresentano dei fulgidi esempi da imitare per salvare ciò che ci è stato generosamente tramandato. Un autore che, sebbene venga sempre trattato dopo Omero, calza a pennello con il preambolo fatto in precedenza è senza ombra di dubbio Esiodo. Esiodo è l’iniziatore della poesia didascalica, la quale ha come fine quello di insegnare e divulgare argomenti appartenenti ai più svariati ambiti della conoscenza morale, politica, scienza, religione, arte e filosofia. È difficile avere una data certa riguardo la nascita di questo grande poeta, tuttavia lo si può collocare a cavallo tra l’VIII e il VII secolo A.C., mentre la terra che gli dà i natali è la Beozia. Esiodo è inoltre la prima personalità storicamente definita della letteratura greca tanto è vero che proprio lui si nomina, ci fornisce notizie della sua vita ed accenna alle finalità delle sue opere. In Beozia Esiodo, figlio di un commerciante, svolge la professione di agricoltore e pastore con amorevole cura e precisione, ciò lo farà entrare in conflitto con il fratello Perse, il quale vuole impossessarsi dell’eredità spettante al poeta tramite losche manovre. A seguito di questo episodio Esiodo decide di allontanarsi dalla terra natia e di voler partecipare ad una gara poetica in Calcide durante i giochi funebri in onore di Anfidamante. Lontano dall’epica visione di Omero, tanto è vero che si è soliti affibbiargli l’epiteto di rivale di Omero, la sfera poetica di Esiodo è focalizzata sulla concretezza della vita quotidiana e sulla valutazione della sua dimensione etica.
“Le opere e i giorni”: Considerata unanimemente come il capolavoro di Esiodo, questo poema didascalico di ben 828 versi è con molta probabilità posteriore ad un altro capolavoro del poeta “La Teogonia”. Esso ha inizio con la celebrazione di Zeus, in quanto dio della giustizia, ma si sviluppa poi in un ambito del tutto umano, difatti si possono trovare una serie di avvertimenti rivolti al fratello Perse, il quale viene invitato ad abbandonare l’ozio ed a convertirsi alla disciplina del lavoro, un vero strumento di benessere, ma prima di tutto fondamentale legge etica della vita. Successivamente ai consigli morali Esiodo inserisce anche precetti relativi all’agricoltura e alla navigazione, ma non solo anche norme per la vita sociale e religiosa in generale. “Nelle Opere e i giorni” si alternano quindi brani con norme più concettuali, ispirati al mito, ma anche aforismi, descrizioni di paesaggi e stagioni, i quali poi, per la loro concretezza visiva tramite una descrizione unica, sono i più efficaci dell’intero poema.