Cos’è la verità? Una lezione di vita da Francesco Guccini

Ogni persona ha delle idee e si potrebbe opinare su quanto siano giuste o sbagliate, ma non è questa la sede per farlo; eppure, sembra che l’idea personale su un dato argomento non possa mai essere messa in discussione.

È opportuno spiegare proprio questo punto nodale: l’idea, una qualsiasi idea, anche banale, se non viene messa almeno una volta in discussione, rischia di diventare un dogma e si rischia di volerla imporre anche agli altri.

In pratica, siamo degli inconsapevoli “spacciatori di verità preconfezionate”, anche quando la vita stessa ci contraddice.

Prigionieri delle nostre convinzioni, “in delle celle”, direbbe Francesco Guccini, di cui tra poco si parlerà, urliamo le nostre idee nelle orecchie altrui.

Questa è la prima parte, l’exordium, del brano di Guccini “Canzone della bambina portoghese”, contenuta nell’album Radici (1972), il quale vanta uno dei più grandi successi del cantautore emiliano, ossia “La locomotiva”.

Tornando alla “Canzone della bambina portoghese”, improvvisamente la musica cambia: ci troviamo su una spiaggia, dove una bambina con “il suo primo bikini amaranto” osserva il mare e intuisce qualcosa di immenso, che non riesce a capire, tanto che Guccini canta che l’avrebbe compreso, solo grazie all’“oceano infinito”.

Si nota subito la contrapposizione tra gli “spacciatori di verità” e quel mistero, rivelato alla bambina portoghese, ma non compreso, rimasto in sospeso.

A questo punto verrebbe da chiedersi se noi umani siamo in grado di capire la vita, se per noi resti un mistero celato. Risuonano allora le parole di Ponzio Pilato, quella domanda rivolta a Gesù Cristo durante il Suo processo: “Che cos’è la verità?”

Guccini lo chiarisce subito: il segreto della vita è vivere, molto banalmente, e forse era questo che sentiva la bambina della canzone, ossia un invito a vivere il qui e ora.

Pertanto, tuffiamoci nel mistero: viviamo il qui e ora e, forse, comprenderemo l’oceano infinito.

 

Eleonora Federici