Anton Bruckner, un genio apprezzato troppo tardi
Quando si pensa all’Austria è innegabile non avere in mente subito Mozart, Klimt e la Secessione Viennese, tuttavia in ambito musicale è emerso un grande maestro che ha segnato in maniera indelebile la storia musicale de XIX secolo. Di chi sto parlando? Di Anton Bruckner. Egli nasce ad Ansfelden in Alta Austria nel 1824 figlio di un umile maestro di scuola. Per molti anni il giovane Anton segue la carriera didattica del padre studiando nel frattempo musica presso l’abbazia collegiale di San Florian. Terminati gli studi diviene maestro di scuola elementare, ma anche visto gli studi musicali, organista perso San Florian e il Villagio di Linz. Dato il suo talento cristallino riesce a emergere fino a diventare professore di armonia, di organo e contrappunto presso il conservatorio di Vienna. Durante la sua vita incontra maestri musicali del calibro di Wagner, il quale lo influenzerà moltissimo, Listz e Berlioz. Inoltre dopo aver dimostrato il suo enorme talento per l’organo viene anche nominato docente all’università di Vienna. Il kaiser Franz Joseph apprezzò moltissimo le sue composizioni musicali e gli donò persino un appartamento, dove Bruckner vi morì nel 1896 all’apice della sua fama. Sfortunatamente nonostante il successo ottenuto ed il riconoscimento del kaiser Bruckner veniva ed è tutt’ora additato come un wagneriano e pertanto artificiosamente contrapposto a Brahms: questo fa sì che ancora adesso nei paesi non germanici la sua musica venga accolta con riserva. Questo però non deve assolutamente scalfire la carriera di un gigante della musica, il quale è senza ombra di dubbio uno dei massimi autori del secondo Ottocento. Difatti il suo stile andrà ad influenzare niente di meno che un altro talento indiscusso come Mahler.
“L’opera sinfonica”: Lo spirito di Bruckner si è potuto apprezzare e cogliere veramente solo nelle sue opere sinfoniche, le quali, sebbene le prime siano state influenzate da Wagner, sono un autentico monumento del tardo Romanticismo musicale germanico. Bruckner si caratterizza per un corrosivo cromatismo delle soluzioni armoniche, per le dilatatissime dimensioni temporali e per il momento unificatore, ma ciò che lo ha reso immortale è sicuramente l’ispirazione puramente romantica, impregnata di slanci eroici, patetici abbandoni lirici ed un forte misticismo cattolico. Bruckner ha dato alla luce ben undici sinfonie, ma solamente le ultime nove composte tra il 1865 e l’anno della sua morte sono contrassegnate da una numerazione e vengono correttamente eseguite. Infine il suo più celebre capolavoro è la “Settima”, con il celeberrimo adagio lento per la morte di Wagner.