Alfieri e la tragedia "Saul"

Oggi vorrei presentarvi un personaggio citato anche ne I Sepolcri di Ugo Foscolo: sto parlando di Vittorio Alfieri, quel celebre drammaturgo che si faceva legare alla sedia per studiare.

Famosa è la sua frase: “Volli, fortissimamente volli”, riferita alla volontà di studiare, conoscere e imparare.

Alfieri ebbe una vita avventurosa, fece il gran tour d’Europa, come facevano i giovani aristocratici del tempo. Rimase molto colpito dai paesaggi del Nord Europa, tanto che si può dire che Alfieri abbia visto il sublime nella natura, secondo le idee del filosofo Edmund Burke. Infatti, ritroviamo molte tracce del sublime nel Saul e nelle altre sue tragedie: celebre è la scena del secondo atto, dove l’alba è sanguinolenta. Altro elemento importante per comprendere l’opera è la lotta di Alfieri contro la tirannide, ma su questo torneremo dopo.

 

Saul, eroe romantico per eccellenza, è stato appena spodestato da Davide sul trono d’Israele, e cerca consolazione nel profeta Samuele, che però lo ignora. Siamo alla vigilia della Battaglia di Gelboé, che segnerà la morte di Saul e il trionfo di Davide, quasi come fosse un capriccio del caso. Tuttavia, Saul è in realtà la figura dell’eroe romantico spodestato da un sanguinario tiranno: ma chi è costui? Samuele? Davide? Oppure, ipotesi ancora più veritiera Dio stesso.

 

A quel tempo si andava affermando il poema di John Milton Paradise lost, dove Satana è la prefigurazione dell’eroe romantico, del dissidente politico. Celebri le sue parole: “Better to reign in hell, than serve in Heaven.”

 

Lo stesso fa Saul: preferisce morire da re e da valoroso, nonostante sia rinnegato da Dio, che da servo di Davide. Interessante notare come Saul, nel racconto biblico, avesse perso il favore divino proprio recandosi da una negromante. La rivisitazione di Alfieri ci mostra un Saul miltoniano e protoromantico, con un Dio tirannico che fa ciò che vuole dell’uomo.

 

Questi temi si ritroveranno espressi nel film L’Avvocato del Diavolo con Keanu Reeves, in cui il Diavolo (Al Pacino), presenta la visione di un Dio tirannico e sadico, come è stata espressa in un certo qual modo da Alfieri.

 

Articolo di Marco Canonico